Comprendere l’imminente crisi dell’elio

C’è troppo elio?

L’elio è il secondo elemento più abbondante nell’universo osservabile, presente per circa il 24% della massa elementare totale, ed è anche il secondo elemento più leggero. Quindi, il 24% della massa è un valore enorme, trattandosi di un elemento leggero. Equivale ad una misura che è probabilmente milioni di volte superiore a quella che l’umanità potrebbe consumare in milioni di anni e, essendo pari a circa 12 volte la massa di tutti gli elementi più pesanti combinati, questo elemento non si esaurirà quasi mai. Ma questo è valido solo quando si parla dell’universo. Tornando sulla Terra, la storia è completamente diversa.

Le nostre fonti di elio

Sulla Terra, l’elio è relativamente raro. Ammonta a solo lo 0,00052% del volume dell’atmosfera terrestre. Anche se lo 0,00052% non è pochissimo, non si può considerare l’elio come un elemento abbondante. Inoltre, estrarre l’elio dall’aria è quasi 10.000 volte più costoso della distillazione frazionata (menzionata nel paragrafo successivo). Quindi, tutto l’elio presente nell’aria è quasi inutile per noi, almeno fino a quando non verranno inventati metodi di estrazione migliori.
Fortunatamente, l’elio è presente anche sotto la superficie della terra. La fonte di questo tipo di deposito è costituita dai decadimenti radioattivi. Si mescola con il gas naturale e si perde nello spazio, se rilasciato nell’atmosfera. È possibile separarlo dal gas naturale mediante un processo chiamato distillazione frazionata, a oggi il processo migliore per produrre l’elio.

La più grande riserva sotterranea conosciuta che si stima contenga circa 10 miliardi di piedi cubi di elio è una riserva federale (per lo più sotto Texas e Kansas). Per anni le riserve americane sono state i maggiori fornitori globali di elio (90%). Ancora oggi, queste riserve contribuiscono a più del 35% dell’offerta globale. Il prezzo dell’elio proveniente da questa fonte è rimasto pressoché invariato per molto tempo, mentre nello stesso periodo (10 anni) i prezzi dell’elio a capitale privato sono triplicati. Il divario tra i prezzi aumenta ogni giorno di più, creando una grande distorsione del mercato.

Uso dell’elio

Gli usi dell’elio vanno dalla produzione di schermi per smartphone (tutti gli schermi LCD) alle fibre ottiche (cavi internet), alla sanità (scanner MRI), alla ricerca scientifica ecc.

Il problema

Dal momento che l’elio è stato reso artificialmente a buon mercato dall’Helium Privatization Act del 1996, si crede erroneamente che sia un gas a di poco valore e viene quindi sprecato. Invece di usarlo per cose importanti, lo consumiamo riempiendo palloncini da festa, distorcendo le voci e per altre attività di intrattenimento. L’avvertimento del premio Nobel Robert Richardson che l’elio potrebbe esaurirsi nel giro di una generazione non sembra aver avuto alcun effetto su di noi. Continuiamo ancora a sprecare molto elio, a rilasciarlo nell’aria e perderlo per sempre. Non molti si rendono conto che si tratta di una risorsa non rinnovabile.

Abbiamo già quasi raggiunto una crisi, ma è stata temporaneamente scongiurata dal congresso. In futuro, dopo circa 6-7 anni, quando la Federal Reserve smetterà di rifornirlo (a prezzi inferiori a quelli di mercato), potrebbe esserci un grosso problema. Non c’è da essere molto ottimisti neanche per quanto riguarda l’aggiustamento del mercato all’interno di un arco di tempo così piccolo. In meno di un decennio, probabilmente vedremo salire precipitosamente i prezzi degli smartphone, delle fibre ottiche e della sanità (scansioni MRI, ecc.) a causa di questa distorsione artificiale del mercato, se non iniziamo ad usare correttamente l’elio.

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