Tranquillo, non c’è niente di scabroso né di “horror” in questo post, solo un luogo della terra molto particolare dove un ghiacciaio sembra quasi sanguinare, dando origine a una sorta di “fiume di sangue” che crea ciò che sembrano delle “cascate di sangue”. E proprio da questo deriva il nome di questo strano luogo.
L’acqua di colore rosso, che le dà il nome alle cascate di sangue, emerge continuamente dal bordo di un ghiacciaio nell’Antartide orientale. Si dice che la fonte di quest’acqua rossa sia un lago sepolto a 400 metri sotto il ghiacciaio. L’acqua di questo lago è estremamente salata, circa tre volte più salata dell’acqua di mare. È così salata che, anche a temperature come quelle dell’Antartide, non congela. Si stima che il lago abbia circa 5 milioni di anni!
5 milioni di anni fa, questa parte dell’Antartide era sommersa dall’acqua marina. Gradualmente i ghiacciai iniziarono a depositarsi intorno e sopra il lago. Questo ha reso lo specchio d’acqua isolato dal mare principale, rendendolo alla fine un lago. Nel corso del tempo, man mano che si separava, come il lago Taal, diventava più salato (anche il lago Taal si è isolato, ma è diventato meno salato). Con questo lago, anche gli organismi che vi vivevano sono rimasti intrappolati in questa capsula del tempo naturale.
Da cosa deriva il colore rosso?
Le cascate non sono rosse a causa di alcune misteriose spore come quelle trovate nelle piogge rosse in Kerala. A dare quel colore è un fenomeno chimico molto diffuso: la ruggine di ferro.
Il lago riceve il ferro dalla roccia sottostante. Quando l’acqua entra a contatto con l’ossigeno esterno, il ferro presente nell’acqua si ossida. Questo ferro ossidato o arrugginito conferisce all’acqua il suo colore rosso. E poiché il lago non ha quasi più ossigeno intorno a sé, l’acqua sottostante è probabilmente della normalissima acqua.
Ma c’è un’altra curiosità relativa alle cascate di sangue: le creature che sono state trovate. Gli scienziati hanno trovato un microrganismo che è sopravvissuto per milioni di anni, nelle acque estremamente salate del lago, quasi prive di ossigeno e di luce solare. Ed è il modo in cui vive e sopravvive in un posto del genere ad avere sconcertato gli scienziati.
I microbi che vivono in questo luogo sono sopravvissuti grazie al ferro e allo zolfo: rompono i solfati per ottenere ossigeno, poi il ferro ripristina i solfati. È un ciclo meraviglioso che non è mai stato visto altrove. Questo strano ciclo ha ampliato la nostra visione su come la vita possa esistere su altri pianeti senza ossigeno allo stato nativo.