Il caffè può aiutare la memoria, nella giusta quantità

In cialde, in polvere, in chicchi. Moka, espresso, americano. Il caffè fa male, il caffè fa bene, il caffè crea dipendenza, il caffè aiuta a studiare, il caffè non fa dormire… Di sicuro ci si fanno sempre molte domande sul caffè, e le risposte non sono sempre quelle che ci aspetterebbe. Ma partiamo dall’inizio.

Con il continuo aumento delle ore di lavoro, il caffè è ciò che mantiene in vita la maggior parte di noi in ufficio. Mentre alcuni riescono a rimanere iperattivi senza assumere alcuna dose di caffeina, altri non possono proprio farne a meno. Qualche giorno senza caffè può trasformarli in colleghi irritati, stressati (oltre che stressanti) e irritabili.

La caffeina contenuta nel caffè, nella coca cola e in altre bevande energetiche funziona fondamentalmente ingannando il tuo cervello e facendogli credere di non essere stanco, anche quando ha un gran bisogno di riposo. In poche parole, altera il tuo cervello creando una chimica cerebrale artificiale per mantenerti vigile. Quindi può essere davvero utile in qualche modo?

Ovviamente, in una fase del genere, continuare berne può danneggiare il cervello (fino a un certo punto) senza che questo mostri alcun segno evidente. La mancanza di sonno (nel momento in cui è necessario) può significare che il cervello non ha il tempo di svolgere diversi processi essenziali: uno di questi è il consolidamento della memoria. Di conseguenza, la mancanza di sonno significa che non si formano ricordi duraturi.

Quindi, come può il caffè aiutarti a ricordare bene se non ti permette di creare ricordi duraturi?

Secondo Michael Yassa, professore assistente di scienze psicologiche e cerebrali presso la John Hopkins University, e il suo team, la caffeina può avere effetti positivi sulla memoria. Il trucco sta nel limitare l’assunzione di caffè. In uno studio sono riusciti a dimostrare che l’assunzione di caffeina può migliorare alcuni tipi di ricordi anche se testati a distanza di un giorno.

Lo studio in breve: in uno studio in doppio cieco ai soggetti sono state somministrate compresse di caffeina o placebo e sono state mostrate immagini di alcuni oggetti. È stato riscontrato che le persone a cui erano state somministrate dosi di caffeina mostravano un livello più profondo di ritenzione della memoria dopo un giorno rispetto alle persone a cui era stato somministrato un placebo.

Poiché la caffeina non è molto efficace dopo circa 6 ore, le persone sentono il bisogno di rifornire il proprio corpo con dell’altra caffeina. Sembra che crei dipendenza, ma, come dice Hank, tecnicamente non è così. Puoi tranquillamente continuare a bere Red Bull per tutto il giorno e non diventarne dipendente. Ti renderà nervoso per un giorno o due, ma non avrai effetti duraturi. Il fatto è che se ne assumi molta, non riuscirai a dormire bene e a dare al tuo cervello il tempo necessario per consolidare i ricordi. Quindi, dato che non crea dipendenza, una buona idea sarebbe quella di limitarne l’assunzione.

Soluzione: Il punto cruciale è limitare l’assunzione di caffè a circa 200 mg al giorno. Ciò significa che una tazza di caffè forte o due tazze piccole di caffè normale al giorno fanno bene al cervello. Come dimostrano le recenti ricerche, aiuta a ricordare bene. Una tale quantità ti aiuterà a consolidare i ricordi durante il sonno ma senza disturbarlo. Una quantità superiore, invece, probabilmente comprometterà le tue attività e una quantità inferiore non avrà alcun effetto sulla tua memoria.

Di seguito il video dello studio (in inglese, ma è possibile attivare la traduzione dei sottotitoli in italiano)

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