Il famoso detto “Lacrime di coccodrillo” è noto a tutti, e significa un pianto disinteressato o fasullo. Ma perché vengono tirati in ballo proprio i coccodrilli?
Effettivamente, i coccodrilli lacrimano, ma dire che piangono non sarebbe esatto, dal momento che il pianto è associato a un sentimento, mentre la lacrimazione è solamente meccanica. Già dall’antichità si usava il detto “lacrime di coccodrillo” e, ingenuamente, lo si associava a un presunto pentimento del coccodrillo dopo aver ucciso, per mangiarle, le proprie prede.
Alte fonti fanno invece riferimento alle “lacrime” delle femmine di coccodrillo, che piangono dopo aver mangiato i propri figli: per quanto questo comportamento sia reale e documentato, non è lo stesso per le lacrime e il pianto. In natura, infatti, si può osservare che effettivamente le femmine di alcune specie di coccodrilli mangiano i propri figli. I motivi sono diversi, fra cui la carenza di cibo o la scarsità genetica dei piccoli. Come detto sopra, questo comportamento si può notare solo in alcune specie di coccodrilli e in situazioni molto particolari, mentre di massima le madri sono molto protettive sia delle proprie uova che dei propri cuccioli, che tendono a difendere con parecchia aggressività.
Ma torniamo alle lacrime e al pianto!
È vero che i coccodrilli piangono ma, per essere più precisi, il termine più corretto da utilizzare è “lacrimano”. Per capire meglio il senso e il motivo della lacrimazione c’è da fare un passo indietro e capire come sono fatti gli occhi dei coccodrilli.
Per molti versi, gli occhi dei coccodrilli sono del tutto simili agli occhi degli altri animali e, di conseguenza, dell’uomo, ma hanno anche alcune particolarità. Vivendo sia a terra che in acqua (ma sono rettili, non anfibi!), i loro occhi sono dotati di una retina molto sensibile alla luce, che permette loro di vedere bene sott’acqua, e di un’iride che può regolare la quantità di luce che entra nell’occhio. Queste caratteristiche li rendono animali molto efficienti nella caccia e nella sopravvivenza nel loro ambiente acquatico.
Ma sono le palpebre che rendono i coccodrilli unici. A differenza della maggior parte degli altri animali, rettili inclusi, le palpebre dei coccodrilli non sono mobili ma sono fisse. Per proteggere gli occhi hanno invece una membrana mobile, chiamata “terza palpebra” che scorre sulla superficie dell’occhio e lo tiene umido e pulito. Perché questo sia possibile, è necessaria una fonte di umidità, e questa sono proprio le “lacrime” del coccodrillo, che quindi lubrificano il bulbo e lo tengono pulito. Visto che questo liquido scende e si accumula sulle loro guance, potrebbe dare l’impressione di un copioso pianto, dal quale ha origine il famoso detto.
Che animali curiosi!
Sapevi, ad esempio, che coccodrilli e alligatori inghiottono pietre? Ebbene sì, e lo fanno perché questo li aiuta a frantumare e digerire il cibo. Ma non sono gli unici, visto che lo fanno anche alcuni uccelli erbivori e le foche.
E che i coccodrilli non muoiono?