Le aree del gusto sulla lingua sono una bugia

Premessa

A un certo punto della formazione scolastica, nei libri di scienze abbiamo tutti visto la “mappa della lingua”, qualcosa di simile all’immagine poco più in basso. In quel diagramma sono indicati dei confini solidi e delimitati, che dovrebbero racchiudere le aree della lingua specializzate esclusivamente nel sentire determinati tipi di sapori.

Mappa della lingua
Immagine: Wikipedia

Secondo questo diagramma:

  • La parte posteriore della lingua (1) è responsabile del gusto amaro.
  • I lati sono responsabili del gusto acido (2) e salato (3).
  • La punta (4) è responsabile del gusto dolce.

A questo elenco, tecnicamente, manca un elemento, visto che i sapori attualmente riconosciuti sono cinque: c’è da aggiungere l’umami, nel lessico proprio della fisiologia della nutrizione per definire la particolare sensazione gustativa indotta dal glutammato monosodico; ne fanno parte gusti come quello dei frutti di mare, dei molluschi, di pesce come sardine e acciughe, i pomodori, i funghi, il formaggio, la salsa di soia, alcuni tipi di alghe e molti altri.

Ma le zone della lingua “sentono” davvero gusti diversi?

Purtroppo può essere difficile digerire il fatto che le aree del gusto non funzionano in questo modo. Sebbene alcune parti siano leggermente più sensibili a determinati sapori, nella maggior parte dei casi tutte le parti della lingua sono in grado di sentire tutti e quattro i sapori in modo quasi uguale. Non ci sono demarcazioni tra le aree gustative. Vi prego, non odiatemi per aver sfatato un mito in cui avete creduto per tutti questi anni.

D’accordo che non è completamente una sciocchezza, magari potremmo definirla una “eccessiva semplificazione”, ma una cosa è certa: informazioni del genere non dovrebbero essere mostrate nei libri di scienze. La cosa peggiore è che siamo a conoscenza di questo fatto da più di 30 anni e continuiamo a diffondere questa idea sbagliata nei libri di testo scolastici.

Da dove è iniziata questa storia?

Tutta ha avuto inizio un secolo fa, quando uno scienziato tedesco, D.P. Hainig, ha condotto uno studio che si basava sui capricci soggettivi dei suoi soggetti. In poche parole, uno studio ben poco scientifico. Fu chiesto ai soggetti di riferire quali parti della loro lingua avessero sentito un determinato sapore. Ed ecco servito il disastro e la relativa conseguenza: la creazione della mappa della lingua.

Test a casa

Detto fatto, ho provato a riprodurre la cosa casa, e lo potete fare anche voi. Poiché si dice che le “papille dolci” si trovino sulla punta della lingua, ho pensato che sarebbe stato facile isolare queste papille tirando fuori la lingua e posizionando alcuni cristalli di zucchero nella parte centrale della lingua, facendo il modo che non toccassero mai la punta. Lo zucchero non aveva alcun sapore dolce. E non appena ho ritratto la lingua, ho sentito il sapore dolce. La cosa mi ha confuso! Tuttavia, il sale aveva un sapore salato sulla punta della lingua. Secondo la mappa, non dovrebbe essere così.

Come potete notare, il mio non è stato un test che si potrebbe definire scientifico. Ed è esattamente ciò che fece lo scienziato tedesco D.P. Hanig per elaborare la mappa della lingua. Il test è stato definitivamente smentito nel 1974 da una scienziata di nome Virginia Collings.

Articoli recenti

Il caffè può aiutare la memoria, nella giusta quantità

Il caffè, se assunto in giusta quantità, fa bene al cervello e aiuta a consolidare la memoria durante il sonno... senza disturbarl

Fiumi di sangue e cascate di sangue

Esiste un luogo sulla terra dove un ghiacciaio sembra sanguinare. Ma come si spiega questo fenomeno? E perché è così particolare?

Una dose di tenerezza fa lavorare meglio

Uno studio ha dimostrato, tramite diversi esperimenti, che guardare immagini tenere e carine fa lavorare meglio. Ecco i dettagli.

Sembra assurda ma funziona: la Legge di Benford

La legge di Benford è una legge matematica parecchio controintuitiva sulla distribuzione dei numeri che però... funziona davvero!

Da non perdere

Ti potrebbero interessare:

Il rosa non esiste

Nello spettro visibile dei colori sono presenti tutti i colori che siamo in grado di vedere. Tutti tranne il rosa. Che però vediamo! Come mai?

Alimenti con valore calorico negativo. Cosa c’è di vero?

Alimenti a valore calorico negativo, che richiedono più calorie per essere mangiati rispetto a quante ne contengano. Cosa c'è di vero?

Ecolocalizzazione umana: vedere sfruttando i suoni

Alcune persone colpite da cecità possono, come pipistrelli e delfini, vedere sfruttando i suoni tramite l'ecolocalizzazione. Conosciamone uno, Daniel Kish

Teorie sullo scopo del sonno

Le teorie sullo scopo del sonno sono molte, e prendono in considerazione elementi spesso molto diversi come l'ambiente, l'evoluzione o la biologia

L’uomo che è riuscito a sopravvivere a due bombe nucleari

Tutti conosciamo le devastazioni della seconda guerra mondiale, ma c'è un uomo che è riuscito a sopravvivere a due bombe nucleari. Uscendone vivo!

Una dose di tenerezza fa lavorare meglio

Uno studio ha dimostrato, tramite diversi esperimenti, che guardare immagini tenere e carine fa lavorare meglio. Ecco i dettagli.

Cosa vede un cieco?

Cosa vede un cieco? Non vede proprio niente? E come si relaziona ad esempio con concetti per noi normali, come quello dei colori? Proviamo a scoprirlo!

L’effetto McGurk: senti quello che vedi

I sensi non lavorano mai da soli: ne è una prova l'effetto McGurk che ci fa sentire un suono diverso se guardiamo la sorgente a occhi aperti o chiusi